mercoledì 3 ottobre 2018

Che vita da cani!


Aperitivi di matrimonio, musica, pranzi di matrimonio, chitarre, cene di matrimonio...come si evince dalla foto in questi ultimi anni la nostra non è stata certo una vita da cani. Tuttavia però nel lontano 2013 ci venne proposto di realizzare un breve video da proiettare per una raccolta fondi in favore di un canile viterbese (la mia memoria non mi permette di essere più specifico). Quello che ne scaturì, piuttosto che un semplice saluto per dimostrare il nostro sostegno, fu un brano - o meglio - un ritornello che io e Stefano registrammo al volo con chitarra, piano e voci. Il provino per studiare il pezzo sembrava promettente, ma per lungo tempo rimase sepolto da mille altre priorità e rimase niente più di quello che era, ossia una strofa/ritornello armonizzata e ripetuta varie volte, intitolata "Forse Mi Sbaglio".
Quasi tre anni dopo (e qui posso essere specifico grazie allo storico delle registrazioni) la svolta: il pezzo fu dotato di una variazione, forse l'unica vera parte della canzone che piaccia a Stefano (!).
A fine 2016, in una delle nostre ultime registrazioni in sala, Paolo completò le tracce di batteria, svolgendo un ottimo lavoro soprattutto riguardo alle sovraincisioni della parte di mezzo, cosa dovuta alla sua seconda vita di percussionista della banda di Orte.
E poi cosa è successo?
Gli ultimi due anni hanno visto tagli, riduzioni, modifiche ai cori, strumenti inseriti e poi tolti e soprattutto mixaggio, tanto mixaggio. Non sono ancora sicuro che sia a posto, ma quale pezzo lo è mai veramente?


Il lato B di questo singolo ha una storia persino più antica. Il primo provino data al 2011 ed inizialmente voleva essere un esercizio per dimostrarmi che sapevo ancora fare un pezzo con soli tre accordi, cosa che sembra facile, ma gli addetti ai lavori sanno quanto sia probabile scadere nel già sentito.
Difficile da credere adesso, ma per qualche tempo il brano è stato ispirato alle sonorità di Buddy Holly e a quelle dei Beatles di Beatles For Sale e questo è stato il suo suono per circa quattro anni, fino a che con l'aggiunta di chitarra hawaiiana, sezione di fiati (grazie, inventore del kazoo) e soprattutto la batteria di Paolo in una delle nostre prime registrazioni "a distanza" il brano ha cominciato ad assumere sonorità alla Ob-La-Di, Ob-La-Da, inequivocabili dalle prime note della linea del basso. Sorvolerò sul periodo di mezzo in cui la batteria di prova era elettronica.
Tutto il resto, anche in questo caso, è stato lavoro di cesello, cesello continuo fino agli ultimi giorni in cui il pezzo stesso ci pregava di essere pubblicato, per non rimanere soltanto un provino nascosto nella memoria del computer.


E come al solito, in appendice:


Io e Stefano che scattiamo selfie per provare 
l'inquadratura del video della prima versione
di "Che Vita Da Cani".


La tanto usata e abusata 
chitarra hawaiiana di Thomann.